“Un Ponter Per, ong sostenuta dalla FAI da molti anni in Iraq, riflette sulla situazione irachena a un mese dalla visita del Papa

Con un webinar la ong italiana presente nel Paese dal 1991 chiede che “non si disperda il messaggio portato dal viaggio di Francesco” e che “si continui a tenere accesi i riflettori sugli sforzi della società irachena per riscattarsi da guerre, violenza settaria e fanatismo religioso”

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2021-04/il-mosaico-iracheno.html

Comunità di Sant’Egidio – Programma DREAM: “La strage silenziosa” – Prof. Roborto Morozzo – Edizioni Laterza

L’esperienza del programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio nel libro di Roberto Morozzo.

Vent’anni fa, un’epidemia di AIDS ha messo a rischio la sopravvivenza dell’intero continente africano. Le maggiori istituzioni internazionali rimasero a guardare, anche se dal 1996 in Occidente le cure esistevano. L’accesso universale alle terapie e la lotta contro le disuguaglianze mediche sono oggi temi di importanza centrale: che cosa ci può insegnare la storia della battaglia dell’Africa contro l’AIDS per affrontare meglio il presente?

https://www.facebook.com/editorilaterza/videos/casa-laterza-roberto-morozzo-della-rocca-alberto-mantovani-andrea-riccardi-e-lia/1283284698725053/

HELVETAS Swiss Intercooperation – Studio sull’impatto del COVID-19 nei paesi più poveri

HELVETAS Swiss Intercooperation, insieme ai suoi partner europei, ha condotto uno studio sull’impatto del COVID-19 nei paesi più poveri:

 

https://www.helvetas.org/Publications-PDFs/Switzerland/COVID/researchCovid-19_Alliance2015_A4_FINAL.pdf

VOLONTARI NEL MONDO RTM – Testimonianze dal Progetto “Diritto di cittadinanza e comunità educante per i bambini di Manakara”, Madagascar

Testimonianze dal Progetto “Les enfants citoyens – Diritto di cittadinanza e comunità educante per i bambini di Manakara” sostenuto dalla Fondation Assistance Internationale per i bambini della città di Manakara, Madagascar

 

https://www.rtm.ong/paesi/madagascar/fiara-miasa/

COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO – Il Covid-19 si abbatte su una nazione poverissima e in stato di conflitto perenne

“Bozoum (Agenzia Fides) – Nella Repubblica centrafricana, il Covid-19 si sta diffondendo rapidamente. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i casi confermati sono almeno 4.599 e i decessi 59. «Sul territorio, però, la situazione è decisamente peggiore», dice all’Agenzia Fides padre Aurelio Gazzera, missionario Carmelitano da anni attivo nella diocesi di Bozoum. il sacerdote ha visto crescere il contagio nelle scorse settimane ed è preoccupato delle conseguenze che potrebbero esserci in un Paese poverissimo, che vive in uno stato di guerra permanente dal 2013. Nella nazione il governo controlla solo le principali città. Il resto delle province è occupato da milizie che tengono sotto scacco città e campagne, controllando le fonti di ricchezza locale (miniere, boschi con legname pregiato, mandrie, ecc.).
«Nei mesi scorsi – continua padre Gazzera- sembrava che il coronavirus avesse risparmiato la Repubblica centrafricana. I casi ufficiali erano pochissimi, altrettanto pochi i decessi. Per contenere la diffusione, però, le autorità, secondo me, hanno sbagliato strategia». Il governo ha infatti ordinato di chiudere gli aeroporti per evitare l’afflusso di gente dall’estero. Contemporaneamente, però, non ha chiuso le frontiere terrestri, soprattutto quelle con il Camerun (dove il Covid-19 si è diffuso massicciamente). Così le persone che si muovono, passando periodicamente le frontiere, hanno portato il virus”

Puoi continuare a leggere nel seguente link: http://www.fides.org/it/news/68463-AFRICA_CENTRAFRICA_Il_Covid_19_si_abbatte_su_una_nazione_poverissima_e_in_stato_di_conflitto_perenne

Un faro nel cuore del Rojava di Sara Montinaro

“La salute è un diritto per tutti e per tutte. Per questo la Mezzaluna rossa kurda ha aperto un ospedale destinato al Covid nel cuore del Rojava, in Siria. I casi sono migliaia ma non sono tracciati, le cure scarseggiano e la guerra scatenata dall’aggressione dell’esercito turco, con la partecipazione di cellule residue dell’Isis, continua. Mancano l’80 per cento delle terapie intensive necessarie e nei campi del Rojava vengono curate decine di migliaia di persone che sono state costrette a fuggire dalla Siria dove il sistema sanitario è ovviamente andato in pezzi da tempo. La sede italiana della Mezzaluna ha lanciato una campagna di solidarietà internazionale”

https://comune-info.net/un-faro-nel-cuore-della-rojava/

Women who don’t stay home – new report illustrates how women are leading the response to COVID-19 in Latin America by the Global Fund For Community Foundations

“A separate chapter of the global battle against COVID-19 is being played out in Latin America that is testing national and regional capacities to meet a challenge that is much greater than a health crisis. The responses from public administrations have called into question how effective regional coordination really is, and have exposed the fragility of institutions, infrastructure, the social model of development and the capacities of different actors to collaborate across sectors for the public good.”

 

Read more at: https://globalfundcommunityfoundations.org/news/women-who-dont-stay-home-new-report-illustrates-how-women-are-leading-the-response-to-covid-19-in-latin-america

UN PONTE PER – SENTIERI DI COESISTENZA IN MESOPOTAMIA E MEDIO ORIENTE

Come testimonia la campagna Save the Tigris lanciata 5 anni fa, il ruolo della società civile è fondamentale per determinare processi di rilevanza storica, e le alleanze regionali tra iracheni, siriani e turchi/curdi non solo sono possibili, ma si rilevano strategicamente utili.

In questi anni la capacità di advocacy degli iracheni è cresciuta e la popolazione stessa dimostra molto interesse a ricevere un sostegno per organizzare campagne sui diritti e per la costruzione della pace.

In tale contesto Un ponte per… ha sviluppato una strategia regionale che corre su più binari paralleli: fornire sostegno umanitario a profughi e sfollati e contemporaneamente cercare di consegnare queste attività alla gestione della società civile locale, protagonista nella costruzione di nuove pratiche nel piccolo che possano poi essere replicate.

Su questa premessa nasce il programma triennale “Sentieri di coesistenza in Mesopotamia e Medio Oriente”, con il sostegno della Fondation Assistance Internationale (FAI), che si sviluppa su tre assi: sfidare le divisioni che Daesh ha esasperato tra le comunità attraverso campagne di coesione sociale; coinvolgere la popolazione nella protezione del patrimonio culturale e ambientale della Mesopotamia; costruzione della pace e di trasformazione non violenta dei conflitti.

L’obiettivo è quello di superare i fondamentalismi indotti da Daesh costruendo un percorso di fiducia tra le comunità coinvolte e sviluppando il loro senso di appartenenza ad un comune patrimonio culturale e ambientale, favorendo la gestione partecipata del territorio e sostenendo pratiche e patti di coesistenza.

A questo scopo verranno realizzate azioni e campagne per la coesione sociale, la coesistenza e la pace in 8 città irachene, 1 siriana e 1 turca lungo il corso del Tigri e dell’Eufrate e verranno siglati i Patti Sociali per la Coesistenza.

Per favorire lo scambio di buone pratiche e il superamento delle fratture causate da guerra e fondamentalismo verrà attivato dalla società civile in ciascuna di queste città un coordinamento cittadino “We love (city name)”, seguito da un forum “We love Iraq” a livello nazionale iracheno e un forum “We love Mesopotamia” a livello regionale.

E’ inoltre prevista la formazione triennale di oltre 1.000 operatori sociali, di cui almeno un terzo giovani sotto i 30 anni e almeno un terzo donne, attraverso programmi formativi che verteranno su metodologie, strumenti di lavoro per la coesione sociale e incontri regionali volti allo scambio di buone pratiche e mutua conoscenza.

Tramite la campagna Saves the Tigris verrà rafforzata un’identità e senso di appartenenza comune al patrimonio culturale e ambientale della Mesopotamia tra iracheni, siriani e turchi, implementando azioni dirette per la salvaguardia dell’ecosistema del Tigri.

Verrà inoltre realizzato un Forum Regionale sul diritto all’Acqua in Iraq che coinvolgerà almeno 500 partecipanti dalla regione, e verranno attivati almeno gruppi di lavoro in Iraq e in Turchia, al fine di garantire la protezione e l’accessibilità dei patrimoni dell’umanità UNESCO situati nelle relative aree, riformulando a tal proposito i piani di gestione dei siti per permettere la partecipazione della popolazione alle gestione e protezione degli stessi.

Saranno realizzati interventi civili di pace con l’obiettivo di favorire la coesistenza tra comunità locali e profughi siriani in Libano e Giordania, e tra comunità locali e sfollati interni in Iraq, con una forte propensione a facilitare il ritorno di tutte le comunità di sfollati nelle città di provenienza dopo la liberazione da Daesh.

Per intervenire a sostegno delle associazioni locali verranno formati e inviati, attraverso missioni di anno, i Corpi Civili di Pace internazionali a Beirut e Amman, mentre verranno inviati per periodi più brevi i volontari internazionali in Iraq, e saranno formati in almeno 4 città del governatorato di Ninive i Gruppi di Pace Locali (Local Peace Teams),  al fine di rafforzare la società civile locale e contribuire al superamento dei pregiudizi promuovendo la convivenza.

Questo progetto di peacebuilding si propone di coinvolgere almeno 300 operatori e 10.000 attivisti della società civile in 10 città di Iraq, Siria e Turchia; circa 3.000 persone raggiunte direttamente da azioni della campagna Save the Tigris; almeno 50.000 persone firmatarie delle carte di intenti “We Love(…)” e almeno 30.000 persone raggiunte da campagne di sensibilizzazione promosse da corpi e gruppi civili di pace .

L’impatto di questa azione sperimentale di costruzione della pace verrà valutato e i risultati saranno promossi tramite campagne internazionali di advocacy finalizzate a permettere la replicazione su larga scala.

 

Per altre info andare sulla seguente pagina: https://www.unponteper.it/it/projects/sentieri-coesistenza-mesopotamia-medio-oriente/

PRO TERRA SANCTA – IL LAVORO DELLE DONNE CONTRO IL VIRUS A BETLEMME

“Per contrastare le conseguenze economiche della pandemia di Coronavirus, a Betlemme è nato il progetto “Working Women Against virus Covid 19”, creato dalla FAI (Fondation Assistance Internationale) con l’obiettivo di ridurre il livello di disoccupazione tra le famiglie”. Potete vedere il video su https://www.youtube.com/watch?v=21lFyj5uNZg&ab_channel=ChristianMediaCenter-Italian