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Film Festival Diritti Umani Lugano Svolta profonda con la Quinta edizione

La quinta edizione ha segnato una svolta profonda per il Film Festival Diritti Umani Lugano, una manifestazione che in breve tempo ha raccolto un forte interesse e un vivo attaccamento alle tematiche e alle testimonianze legate ai diritti umani e ha mostrato come vi sia l’esigenza di essere parte attiva nella difesa e promozione dei diritti fondamentali dell’essere umano.

Il Festival è cresciuto  nella proposta, negli spazi e nel pubblico, rispondendo all‘esigenza di nuovi percorsi cinematografici e alla necessità di approfondimento dei temi legati ai Diritti Umani.

Da quest’anno, l’aggiunta della seconda sala al cinema Iride, accanto alla programmazione al Cinema Corso, ha consentito al Festival di inserire novità, come percorsi monografici, programmazione alternata e quindi più titoli.

Abbiamo inoltre proposto una mostra dedicata all’autore Simone Massi, i cui disegni sono stati utilizzati nel film Samouni Road e un dj set con l’artista e rapper Frankie hi-nrg mc.

Film e approfondimenti

Al Film Festival Diritti Umani Lugano, nei sei giorni fra il 9 e il 14 ottobre 2018 sono state mostrate con successo trentatré storie, fra fiction e documentari. Numerosi anche gli ospiti, sessantotto tra testimoni, esperti, giornalisti, che hanno sapute contestualizzare, approfondire e arricchire, attraverso la loro testimonianza diretta nei forum successivi alle proiezioni.

Tra loro Lamiya Aji Bashar, vittima della violenza dell’ISIS, Paqui Maqueda, testimone del franchismo, Aboubakar Soumahoro, attivista sindacale e sociale, John Baptiste Onama, economista ed ex bambinno soldato, Alan Friedman, noto economista e giornalista.

Poi ancora Laura Boldrini, ex Presidente della Camera dei deputati italiana, Rémy Friedmann, Senior Advisor alla Divisione sicurezza umana del DFAE, Sabrina Büchler, responsabile al DFAE del programma Task Force per il trattamento del passato e la prevenzione delle atrocità, Bruno Giussani, presidente del Festival du film et forum international sur les droits humains di Ginevra. Il Festival ha anche avuto il piacere di ospitare i registi Bruno Bigoni (Italia), Mari Gulbiani (Georgia), Marco Piccarreda (Italia) e Michel Toesca (Francia).

Come per ogni edizione, sono stati proposti  film di riconosciuta qualità artistica provenienti dalla più recente produzione cinematografica internazionale che utilizzano linguaggi capaci di arrivare con immediatezza ad un pubblico eterogeneo. A questo fatto si coniuga l’elemento della diversità che il Festival racconta, facendo il giro del mondo in più di trenta  film, focalizzando l’attenzione sui fondamentali e inalienabili diritti di ogni essere umano ed evidenziando similitudini fra vite e vicende di paesi anche molto lontani.

La combinazione tra film e dibattito diventa un mezzo di rilievo per riunire il pubblico cinefilo e quello interessato ai Diritti Umani, creando una vera e propria convergenza tra dibattito e cinema.

Il Festival ha deciso di integrare la maggior parte delle opere proposte con incontri ai quali sono stati invitati i protagonisti e i testimoni delle varie situazioni documentate, nonché analisti, ricercatori ed esponenti delle organizzazioni umanitarie, che con il loro intervento, contribuiscono ad illustrare e spiegare situazioni geo-politiche e sociali che per essere comprese vanno contestualizzate. Alcuni degli incontri sono stati organizzati in collaborazione con organizzazioni e istituzioni del territorio, permettendo una diffusione ed un impatto ancora più importanti dell’evento.

La partecipazione di relatori e moderatori locali e internazionali di rilievo, scelti in base alla loro conoscenza dei soggetti, ha senz’altro arricchito il programma.

Il Premio Diritti Umani all’Autore e altri momenti salienti

Significativa la partecipazione del regista Markus Imhoof, cui è stato dedicato un omaggio in tre tappe proponendo alcune delle sue pellicole più rappresentative, in occasione della sua presenza a Lugano per la prima edizione del Premio Diritti Umani all‘Autore.

Quest’iniziativa rappresenta un nuovo corso per il Festival, che vuole puntare i riflettori sui protagonisti che, attraverso la loro opera ma anche attraverso il loro vissuto, rappresentano un punto di riferimento nella difesa e nella promozione dei diritti umani.

Le scuole

Circa 2’000 allieve e allievi delle scuole medie superiori e delle scuole professionali hanno partecipato al Film Festival Diritti Umani per seguire, nel corso di sette sessioni a loro dedicate, temi attuali e importanti, quali la libertà di stampa e di espressione, la libertà di movimento, il commercio e gli investimenti etici, la migrazione.

Le sessioni per i giovani sono state organizzate coinvolgendo attivamente enti e organizzazioni del territorio, che hanno condiviso esperienza e competenze per offrire dei dibattiti approfonditi e di qualità.

Il pubblico

Il riscontro del pubblico è stato positivo e incoraggiante: circa 6000 persone (compreso il pubblico scolastico) hanno partecipato alle varie proiezioni, dibattiti e mostre proposte dal Festival. In più occasioni la sala del prestigioso Cinema Corso era al completo

Durante il Festival, gli spettatori hanno dimostrato di essere curiosi, implicati ed entusiasti, confermando non solo la pertinenza ma anche la necessità di una tale manifestazione sul territorio ticinese.

Inoltre, la quarta edizione del Festival ha coinvolto un pubblico nuovo, creando dei ponti tra i cinefili e gli spettatori interessati dai temi dei dibattiti.

L’esistenza del Festival è stata percepita e accolta in modo più concreto dai cittadini. Anche coloro che non hanno potuto partecipare alla manifestazione, hanno condiviso il loro interesse ed hanno diffuso l’informazione.

I nostri partner e sponsor

L’ottimo esito della manifestazione è stato raggiunto anche grazie alla rete di collaborazioni e preziose partnership con il Festival, tra le quali la Fondation Assistance Internationale svolge un ruolo di primo piano. Numerosi contatti e incontri con istituzioni, finanziatori, enti non profit e aziende, a livello locale, cantonale e nazionale, hanno portato alla costruzione di un percorso comune, realizzando una manifestazione d’indubbia qualità e di rafforzando le basi per rendere il Festival sempre più un evento di riferimento nel panorama culturale e sociale del paese.

 

Lugano, gennaio 2019