Progetti
Lotta alla tubercolosi
Africa
In Uganda e in Madagascar con due partner di grande esperienza: Medici con lʼAfrica Cuamm e RTM Volontari nel mondo
La tubercolosi viene considerata la “malattia dei poveri” poiché raggiunge dimensioni enormi, soprattutto in Africa, quando le condizioni di vita sono estremamente precarie. Si manifesta soprattutto nelle zone rurali ed è aggravata dalle difficoltà della popolazione ad accedere alle informazioni sulla prevenzione, alle cure presso le strutture sanitarie e a reperire i medicinali.
È proprio in questi contesti che Medici con lʼAfrica Cuamm e RTM Volontari nel Mondo lavorano da molti anni e con successo.
La FAI ha scelto di sostenere le loro azioni, in particolare nella lotta alla tubercolosi in contesti rurali, per le loro competenze professionali e per la loro ricchezza valoriale.
CUAMM – MEDICI CON LʼAFRICA
Medici con l’Africa Cuamm è unʼorganizzazione italiana impegnata dal 1950 per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Il Cuamm opera in Uganda dal 1958 e ad oggi, ha inviato oltre 300 operatori sanitari e amministrativi/logisti, con una media di 3 anni di servizio a persona. Durante gli ultimi 40 anni, lʼorganizzazione ha sostenuto 16 ospedali, in particolare della regione Nord, del West Nile e della regione Karamoja con il sostegno agli ospedali di Matany, Moroto e Abim.
Il Supporto della FAI al CUAMM, a favore dellʼOspedale St. Kizito di Matany (Regione della Karamoja), è iniziato nel 2014.
Le attività progettuali portate avanti dal CUAMM – in collaborazione con lʼOspedale St. Kizito, il Ministero della Salute dellʼUganda, le autorità locali della Karamoja e la Diocesi di Moroto – sono dirette al potenziamento dellʼOspedale per garantire unʼadeguata assistenza al parto e al neonato, la formazione di nuove ostetriche e infermieri, la diagnosi e il trattamento del cancro alla cervice e la diagnosi e la cura della tubercolosi, soprattutto di quella resistente.
Con particolare riguardo alla lotta alla tubercolosi, lʼobiettivo raggiunto è stato lʼaumento del tasso di identificazione dei nuovi casi sul territorio e il miglioramento dellʼofferta di cure presso lʼospedale e nei centri periferici.
Per i buoni risultati ottenuti dall’ospedale in termini di diagnosi, terapia e follow-up con ridotto tasso di abbandono della terapia anti-tubercolosi, il programma nazionale di controllo per la tubercolosi ha chiesto allʼOspedale St. Kizito di Matany di diventare centro di riferimento per lʼintera Regione per la diagnostica della tubercolosi resistente con il nuovo mezzo diagnostico raccomandato dallʼOMS, il MDR-TB Xpert, che consente la diagnosi certa sul DNA del micobatterio e la diagnostica della resistenza alla rifampicina. L’apparecchiatura si sta rivelando affidabile e di facile utilizzo.
Dato il rischio connesso con la manipolazione di campioni biologici ad alto rischio di trasmissione, si è resa necessaria la creazione di un locale attiguo al laboratorio di analisi e sicuro.
Nello stesso stabile è stato costruito anche un ambiente atto ad ospitare il macchinario per la produzione di ossigeno e azoto che presto verrà installato e messo in funzione.
Contestualmente alla messa in funzione e alla formazione del personale dell’ospedale di Matany e di Moroto per l’utilizzo del macchinario MDR- TB Xpert, si sono tenuti meeting formativi rivolti ai Village Health Team sui sintomi della tubercolosi e su quando e dove riferire i casi sospetti dalla periferia alle strutture adeguatamente attrezzate per l’identificazione e la cura di questa malattia.
Le cure ai pazienti affetti da TB resistente vengono effettuate a domicilio.
Il trattamento della TB resistente debilita l’organismo, perché la cura funzioni, è necessario che il paziente si alimenti in modo adeguato. Finché il virus non si negativizza il paziente non può lavorare e quindi non può provvedere alle necessità della famiglia. La cura comprende quindi la distribuzione di alimenti per il paziente e per la sua famiglia.
RTM – VOLONTARI NEL MONDO:
RTM Volontari nel Mondo è una Ong italiana che realizza azioni di sviluppo in Africa, America Latina e Medio Oriente. Riconosciuta dal governo malgascio, è presente nel paese dal 1973 e agisce in ambito rurale, sociosanitario, della sicurezza alimentare e del commercio equo.
La FAI ha stabilito il primo contatto con RTM nel 2010, in Kosovo, durante una missione di monitoraggio. Il tempo, i colloqui e lo scambio di idee hanno permesso alla FAI di identificare in RTM un interlocutore valido nelle azioni e nei valori.
Nella regione Vatovavy Fitovinany, così come in diverse altre regioni malgasce, la diffusione della tubercolosi si attesta su livelli molto elevati. Il Piano Strategico Nazionale di Lotta contro la Tubercolosi 2009-2013, la vede come seconda causa di mortalità (3,8%) nei Centri Ospedalieri di Riferimento Regionale.
RTM è attiva nel campo della lotta contro la Tubercolosi grazie al “Global Fund To fight AIDS, Tubercolosis and Malaria” (www.theglobalfund.org), sostenuto da Governi e donatori privati: la ong ha agito in 11 distretti sanitari del Paese, inclusi 6 della regione Vatovavy Fitovinany. La tubercolosi è una malattia infettiva altamente trasmissibile, se non trattata uccide più del 50% delle persone infette.
Con i farmaci disponibili oltre il 95% dei pazienti guarisce completamente. La terapia risulta efficace se assunta tutti i giorni per almeno 6 mesi. In Madagascar la cura della tubercolosi è obbligatoria e gratuita.
RTM Interviene nella lotta contro la tubercolosi con un sostegno nutrizionale alla popolazione affetta dalla patologia, in questo ambito, in collaborazione con il PAM – Programma Alimentare Mondiale – distribuisce integrazioni alimentari alle persone in cura che permettono ai pazienti di seguire la terapia in modo regolare e di massimizzare lʼefficacia delle cure.
RTM lavora anche per rafforzare il “capitale sociale” rappresentato dai Comitati di Salute nella regione Vatovavy Fitovinany. Nel gennaio 2009 il Ministero della Salute ha fissato le linee della Politica Nazionale di Salute Comunitaria, prevedendo il rafforzamento della partecipazione delle comunità di base, attraverso la costituzione di reti di agenti comunitari di salute, come tramite tra le famiglie e il sistema sanitario nazionale, e dei Centri di Salute locali.
I comitati di salute sono a tutti gli effetti “strutture di base del sistema sanitario nazionale e interfaccia tra la comunità e il sistema sanitario”. Il rafforzamento degli agenti di salute comunitari e della loro rete consente, anche nel campo della lotta alla tubercolosi, una presenza capillare sul terreno.
Tale presenza, assicurata dagli agenti di salute, consente di individuare precocemente le persone affette dalla malattia, svolgere gli esami clinici necessari per diagnosticarla con certezza e seguire il paziente durante tutto il ciclo di cura, garantendo, così, la presa in carico del paziente anche nelle comunità più piccole e isolate.